Le Fastidiose Emorroidi – Cosa Sapere e Come Comportarsi

Soffrire di Emorroidi è cosa molto più comune di quanto non si creda.

E il fatto che questo disturbo riguardi una parte del corpo così intima come lo sfintere, molto spesso non ci rende facile il compito di affrontare il problema, parlarne con una persona di fiducia per poter capirne qualcosa di più, o addirittura rivolgerci al proprio medico.

Si tende così a non pensarci, ad accantonare per un pò il problema  e a rimandare ad altra data futura la questione.
Anche perché è un tipo di malore che arriva un pò in sordina e quindi non essendo magari subito così insopportabile, ci illudiamo che si tratti di un qualcosa di passeggero e tendiamo perciò ad ignorarlo, sperando così che le cose tornino a posto da sole.

Ma cerchiamo di definire assieme cosa s’intende per Emorroidi.

In parole semplici, le Emorroidi altro non sono che dilatazioni varicose di uno o più rami delle vene emorroidarie, le quali hanno preso tale nome dal loro principale disturbo: “l’emorragia”. Una tale degenerazione delle vene si manifesta non solo nell’età giovanile ma anche in quella adulta e colpisce prevalentemente il sesso maschile rispetto al gentil sesso ad escusione, come vedremo, delle donne incinte.

Quali sono le cause che le provocano?

Nella formazione delle Emorroidi intervengono molteplici fattori quali:

l’Ereditarietà, che ha un importanza innegabile e si spiega ammmettendo l’esistenza di uno stato di debolezza congenità delle pareti delle vene emorroidarie, le quali subiscono più facilmente l’effetto distensivo di un aumento della pressione sanguignia interna;

Fattori Generali, tra cui bisogna annoverare la vita sedentaria, la mancanza di moto, il prolungato stazionamento nella posizione eretta, gli sforzi fisici, il caldo eccessivo che causa vaso dilatazione, gli eccessi alimentari (Per approfondire questo argomento, leggi l’articolo Alimentazione: Cosa Mangiare con Emorroidi e Stitichezza QUI), la senilità, cui è correlato un invecchiamento dei tessuti delle pareti vascolari;

Fattori Di Ordine Più Propriamente Locale, tra cui si possono includere l’obesità, la gravidanza, la stitichezza cronica, alcune malattie (cardiopatie, cirrosi epatica, ecc.) che provocano un ristagno cronico di sangue nella circolazione venosa endoaddominale.

I sintomi
Per quanto riguarda la sintomatologia, come già citavamo in precedenza, il più delle volte le Emorroidi non vengono avertite dal paziente.
E solo in una minoranza di casi, per altro possono dar luogo a disturbi, più o meno gravi, di norma rappresentati da dolore, bruciore, prurito, tenesmo e/o emorragia.

Il dolore può insorgere spontaneamente o può essere esacerbato dalla defecazione, ocomparire solo dopo questa.

Il bruciore è una sensazione molesta che accompagna quasi sempre il dolore o residua quando quest’ultimo si attenua o scompare. Tale dolore si accentua spesso dopo la defecazione.

Il prurito invece è legato in genere alla irritazione locale dovuta alle abbondanti secrezioni e alle lesioni eczematose che accompagnano la malattia.

Il tenesmo indica la contrazione involontaria, per fortuna solo a volte dolorosa, dello sfintere anale, associata ad uno stimolo continuo alla defecazione.

Ma sono quasi sempre le perdite di sangue, l’evidente segno che proccupa il paziente e sopravvengono in genere dopo la defecazione. Il più delle volte esse sono di minima entità, come una spruzzatina rossa sulle feci, ma talvolta possono essere abbondanti e causare una vera e propria anemia.

Se ritieni che abbia scritto quacosa di sbagliato ti invito cortesemente a farmelo presente.

Ti ricordo inoltre che le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore e paziente.

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